LANDI FEDERICO
Bardi 1573 c.-Bardi 1633??
Figlio di Claudio. Nell’anno 1589 successe nel Principato al padre ottenendo dall’Imperatore la rinnovazione dell’investitura. Sposò nel 1598 Placida Spinola, figlia di Filippo, marchese di Venafro. Fu in seguito reggente del Principato di Monaco per i nipoti Grimaldi e fu nominato Cavaliere del Toson d’Oro. Non volle mai riconoscere l’alta sovranità del duca Ranuccio Farnese sui feudi da lui posseduti. Nel 1617 fece uccidere il prete Cristoforo Mangini e in seguito a questo fatto fu condannato a morte dall’auditore delle cause criminali di Piacenza.Si rifugiò allora nel suo castello di Bardi, sotto la protezione degli Spagnoli e degli Imperiali. Nel 1626 ottenne dall’imperatore Ferdinando d’Asburgo di poter trasmettere il suo Stato all’unica figlia legittima superstite, Maria Polissena, che sposò nel 1627 Gian Andrea Doria, marchese e principe, appartenente a una delle più grandi casate genovesi.
FONTI E BIBL.: L.Mensi, Dizionario biografico dei Pia centini, 1899, 232; M. De Meo, in Gazzetta di Parma 20 luglio 1998, 13.
LANDI GALDINO
Bardi 1400-Ravenna 1455
Appartenente a famiglia comitale, in gioventù fu alla Corte dei Visconti. In seguito si ritirò tra i Canonici Lateranensi di Sant’Agostino, dove si distinse talmente che fu eletto cinque volte Generale del suo Ordine. Del Landi gli agostiniani lasciarono questo elogio: Nemini, ut nos justa cum gratitudine profitemur, vel plura, vel majora debet Lateranense dogma fridionaria reformatum, etiamsi ab ipsis incunabulis rem emensus, quam Galdino Bardo Placentino. Quid vero remorari poterat virum cuapte genio ardentissimum, suaque conscientia tutissimum, quem enixe Principibus commendaret generis nobilitas, nataliumque splendor, animi pietas, fidele Religionis obsequium?
FONTI E BIBL.: G.Pongini, Storia di Bardi, 1973, 198.
LANDI GALVANO
Compiano 1385/1405
Figlio di Manfredo. Fu creato Cavaliere da Gian Galeazzo Visconti nel 1385. Ghibellino fervente, ricoverò nel suo castello di Rivalta tutti i fuorusciti perseguitati dai guelfi nel 1403. Il duca Gian Maria Visconti, con diploma del 1405, eresse in contea i luoghi di Bardi e Compiano con perpetua separazione dalla giurisdizione del Comune di Piacenza, confermandoli in feudo al Landi e ai suoi discendenti maschi.
FONTI E BIBL.: L.Mensi, Dizionario biografico dei Piacentini, 1899, 234.
LANDI GIULIO Piacenza 1500 c.-Bardi 1578 c.
Figlio di Federico.Fu filosofo, biografo e letterato. Ricoprì cariche civili e militari assai importanti, fu incaricato di missioni diplomatiche e nominato Governatore di Fermo.
FONTI E BIBL.: M.De Meo, in Gazzetta di Parma 29 giugno 1998, 17.
LANDI MANFREDO
Compiano 1314/1327
Figlio di Galvano e nipote di Ubertino, fu irrequieto ghibellino e temuto uomo d’armi. Il 21 maggio 1314 venne decorato da Galeazzo Visconti del cingolo militare nella chiesa di Sant’Antonino in Piacenza. Conseguì la conferma dell’investitura di Zavattarello, Castelverde, Perducca, Bardi e Compiano da Lodovico detto il Bavaro, subito dopo la sua incoronazione a re d’Italia nella Basilica di Sant’Ambrogio in Milano il 31 maggio 1327.
FONTI E BIBL.: L.Mensi, Dizionario biografico dei Piacentini, 1899, 237; V.Pancotti, in Archivio Storico per le Province Parmensi 25 1925, 335-345.
LANDI MANFREDO
Bardi 1533 c.-Spagna post 1557
Figlio primogenito di Agostino e Giulia Landi. Al Landi andarono il marchesato di Bardi e il principato di Borgo Taro, con altri feudi e numerose terre, mentre al fratello Claudio toccarono i beni di Chiavetta, Roncolo e Veno. L’imperatore confermò poi al Landi, con vari diplomi, tutte le investiture precedenti. Militò nell’esercito di Carlo V e si distinse nel 1557 nella battaglia di San Quintino e in altri combattimenti in Fiandra. A ricompensa dei suoi servizi militari fu creato Governatore di Milano, ma non poté prendere posesso della carica poiché morì improvvisamente in Spagna, di ritorno da Madrid ove aveva sposato Giovanna di Cordova e Aragona, di nobilissima famiglia spagnola, figlia di Alvaro di Cordova e discendente per parte di madre dai re d’Aragona. Suo fratello Claudio, che gli successe nel principato, ne sposò la giovane vedova.
FONTI E BIBL.: M.De Meo, in Gazzetta di Parma 29 giugno 1998, 17.