Comandante Franco Picasso. “Bardigiani non dimenticati” di Marco Bertorelli

FRANCO PICASSO IN PIEDI AL CENTRO

COMANDANTE FRANCO PICASSO E I “GETTI TONANTI”DELL’ AERONAUTICA MILITARE, IL TEAM DELLA 5 a AEROBRIGATA SU REPUBLIC F84F THUNDERSTREAK, LA PATTUGLIA ACROBATICA OLIMPICA, ROMA 1960.

Un anziano di Golaso (Varsi), anni fa mi diceva: per riconoscerlo guardavamo il colore del timone e dell’anello dipinto attorno alla presa d’aria, giallo, era lui il capo formazione….Franco!! All’ anagrafe Francesco Picasso, capitano e comandate dei Getti Tonanti, bardigiano d’adozione.
I colleghi d’evoluzioni, looping, doppi tonneau e incroci a tutta manetta li cito invece io: bianco per il primo gregario di sinistra, tenente Sergio Capaccioli; verde per il primo di destra, tenente Mauro Ciceroni, rosso per il secondo di sinistra, tenente Gianni Orlando; arancio per il secondo di destra, sergente maggiore Gregorio Baschirotto; nero per il “fanalino”, sergente maggiore Enzo Villani.
Era il 1960, l’anno delle mitiche Olimpiadi di Roma e Franco Picasso (e colleghi), si addestrava dal 1959 con il cacciabombardiere Republic F84F Thunderstreak, un bestione da guerra, regalo in oltre cento esemplari dell’ US Air Force alla nostra Aeronautica Militare, che ripulito di tutto l’armamento pesava comunque 8.500 kg, non poco per eseguire quelle folli (per noi) manovre.
Andò comunque tutto splendidamente bene e all’apertura dei giochi l’esibizione dei GETTI TONANTI lasciò autorità, pubblico ed atleti estasiati.
Torniamo ora a Picasso: già alla seconda metà degli anni ’50, piena guerra fredda, nell’ ampia valle del Ceno risalivano a bassissima quota da Varano due jet militari Republic…..decollati da Ghedi, puntavano la ben definita mole del monte Dosso e in pochi minuti dopo aver svegliato dal torpore il bestiame negli stallaggi, col possente frastuono dei turboreattori Wright j65 alla bassa (per loro) velocità di 700 km/h sorvolavano Varsi e in un attimo erano sopra il castello di Bardi.
Di colpo tutti: è arrivato Picasso!! E allora chi poteva lasciare le stanze, grandi e piccoli in strada a vedere cose mai viste…meglio di Guerre stellari, che sarebbe arrivato venti anni dopo all’ Orfeo di Parma.
Uno spettacolo incredibile e gratuito, niente di meglio per spezzare la monotonia della giornata estiva dei ragazzini in vacanza.
Figlio di Giovanni avvocato originario di Nola (Napoli), Franco Picasso si era stanziato con la famiglia da Parma a Bardi, per evitare i bombardamenti angloamericani sulla città, durante il secondo conflitto mondiale.
Alla fine della guerra i Picasso avevano lasciato Bardi e Franco, dopo il corso all’Accademia Militare che allora era sita sull’ isoletta di Nisida a due passi da Bagnoli (NA), era diventato ufficiale pilota di caccia.
Le acrobazie di Picasso su Bardi erano comunque di breve durata, il Republic Thunderstreak trangugiava in mezz’ora quello che cento Fiat 1100 consumavano in una giornata e il pilota doveva quindi appropinquarsi sollecito alla rotta del ritorno a Ghedi, se non voleva ritrovarsi sopra Cremona con l’indicatore carburante su EMPTY lampeggiante rosso.
Qualche volta, durante le esibizioni, si abbassava al suolo talmente che la sua sagoma e il casco bianco si intravedevano dal tettuccio in Perspex del velivolo e i ragazzini piu’ gasati dicevano che avevano visto anche i sui occhiali Ray Ban.
La piacevole kermesse si era ripetuta fino a quando, per ordini superiori, Franco dovette rinunciare alle sue picchiate sul paese e questo fu un dispiacere per tanti.
Il suo ultimo carosello su Bardi fu scandito con un bang sonico di saluto ad alta quota.
Dopo un lungo periodo di servizio in Aeronautica Militare, il maggiore Francesco Picasso venne assunto come comandate pilota dall’ Alitalia e terminò la sua brillante carriera sulle rotte intercontinentali.
Parma 12.03.2025
Marco Bertorelli

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