Gazzetta di Parma 5 febbraio 1928
In questi ultimi tempi la zona montana di Bardi, grosso centro del nostro Appennino, è stato teatro di numerose rapine. Preoccupate di ciò le autorità di P.S. hanno prontamente disposto operazioni di polizia battendo incessantemente tutta la zona e procedendo all’arresto di numerose persone sospette. La prima vittima dei rapinatori fu il negoziante di bestiame Giuseppe Gambarini, di Bardi. Percorreva costui, una sera, la strada mulattiera che doveva condurlo alla propria abitazione quando, attraverso una località deserta, veniva aggredito da alcuni sconosciuti, bastonato e depredato del portafogli contenente 4500 lire. Dopo alcuni giorni di un’altra grave rapina diceva di essere rimasto vittima tale Eugenio Carpanini pure di Bardi. Costui mostrava anche il cappello perforato da un proiettile. Il contadino Amedeo Mancini veniva anch’egli fermato da alcuni malviventi, ma non avendo con se ne denaro ne effetti di valore, veniva lasciato proseguire per la sua strada. Le indagini dei Carabinieri di Salsomaggiore portavano all’arresto del Carpanini, sospettato non solo di avere simulato la rapina a proprio danno, ma di essere l’autore dell’aggressione al negoziante Gambarini. Le frequenti battute compiute dai Carabinieri nelle notti scorse, attraverso strade quasi impraticabili, finalmente portarono all’arresto del pregiudicato milanese Luigi Maderna, di anni 26, residente a Milano in Via Cornacina 25. A carico di costui è stato assodato essere pendente anche un mandato di cattura spiccato dal giudice istruttore di Milano. Il Maderna è risultato autore di varie rapine perpetrate nel Bardigiano. Egli ha pure truffato di 500 lire a tale Giovanni Bottarini di Bardi, ed è ritenuto l’autore di un incendio doloso appiccato alla casa colonica di tale Antonio Bracchi, di anni 51, in una frazione del Comune. Il pericoloso pregiudicato è stato tradotto a Milano e passato alle carceri di San Vittore.