Tre racconti di un esule in Inghilterra: I “Blackgown Papers” di Antonio Gallenga / Angeletti, Gioia. – (2021), MUP
Grazie alla collaborazione di Corrado Truffelli, Presidente dell’Associazione Centro Studi Cardinale Agostino Casaroli, tre racconti di Antonio Gallenga, scrittore e patriota italiano di origini piemontesi, nato a Parma nel 1810, possono finalmente essere letti nella loro prima traduzione italiana. Accusato di aver partecipato all’insurrezione anti-austriaca di Parma del 1831, Gallenga fu costretto all’esilio: in Toscana, Corsica, a Marsiglia, Malta, Tangeri, Boston e, infine, dal 1839, a Londra, dove rimase sino al 1848. Durante il soggiorno inglese, svolse varie occupazioni, come traduttore, insegnante di italiano (uno dei suoi alunni fu Charles Dickens) e giornalista; e proprio al periodo londinese risale la composizione dei racconti poi raccolti nei due volumi dei Blackgown Papers (1846), dedicati alla scrittrice irlandese e sua mentore Sydney Owenson, più nota come Lady Morgan. Tale opera include i racconti pubblicati, con testo a fronte, nella presente edizione: “Caterina: racconto sulla festa del raccolto”; “Morello o il cammino di un organettista”; e “Maria Stella: un racconto di contrabbandieri”. Come l’intera raccolta, i tre testi selezionati, in uno stile icastico che mostra la tendenza dell’autore a miscelare realismo, ovvero verosimiglianza, e fantasia, fatti e finzione, potere descrittivo e toni melodrammatici, evocano paesaggi, luoghi, tradizioni folcloristiche e questioni sociali riguardanti la storia dell’Appenino parmense e della sua popolazione nella metà dell’Ottocento. Il fenomeno della migrazione, lo sfruttamento del lavoro minorile, i rituali della società agraria, le gravi condizioni economiche in cui versava la popolazione di montagna e il commercio di contrabbando nella Val di Taro sono alcuni dei temi ricorrenti nei racconti tradotti. Si tratta di quadretti sociali che nascono dai ricordi infantili e adolescenziali dello scrittore, ma che risentono fortemente anche dell’influsso esercitato su di lui dagli scrittori britannici ai quali maggiormente s’ispirò, tra i quali: Walter Scott, Charles Dickens, William Thackeray, Benjamin Disraeli, Thomas Carlyle, Charles Macaulay e Edward Bulwer-Lytton. Quindi, se i temi e i personaggi hanno un colore locale o nazionale, per la diffusione oltre Manica che ebbe al tempo e le sue filiazioni letterarie, l’opera assume un valore transculturale. Per questo, il presente volume rappresenta un primo tentativo di sottrarre l’opera di Gallenga al silenzio nel quale è rimasta troppo a lungo, avviando quel processo di rivalutazione e riconoscimento che merita in quanto scrittore, intellettuale e mediatore culturale in un momento particolarmente complesso della storia italiana ed europea.
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