Estate 2001. Festa alla Rondinara. Un racconto di Amanda Marzolini
A volte si pagherebbe per tornare indietro anche con uno smartphone…Eppure sai che quel momento lo hai apprezzato, anche se a volte da grandi si pensa di non essere stati forse all’ altezza di un altissimo momento.
Luglio 2001, estate del diploma. Ricordo ancora il viaggio con la panda 4×4 nella stradina che ci portava alla Rondinara. Eravamo con papà e ci raccontava storie sulla Val Dorbora. Ricordo la meraviglia che suscitava una semplice festa campestre alla mia vista, animata con semplicità ma efficacia da luci, banco delle bevande e pista da ballo, inserita in un contesto naturalistico molto selvaggio, reso spirituale dal passaggio della Devota Margherita Antoniazzi 500 prima, con la sua grotticella e il santuario ottocentesco lì vicino a testimoniare un affetto silenzioso ma perenne per Margherita. Ricordo che per noi ragazzi di quegli anni era piacevole ascoltare la melodia delle fisarmoniche e poi poche ore dopo la musica dance della Carpanella. La Carpanella…altro luogo dei ricordi, molto più laico ma comunque amato!
Sono stata in tempi recenti diverse volte alla Rondinara, per un momento di ritiro spirituale, un momento di struggente nostalgia per i bei tempi bardigiani passati, in cui ho apprezzato la grande bellezza dei luoghi e ho desiderato moltissimo che venissero animati di nuovo con quella spensieratezza, la folla e i sorrisi di un tempo.
Ora vi chiedo, avete voglia anche voi che le feste campestri continuino e crescano o desiderate lasciarle nei ricordi bardigiani ? Io spero che tutti insieme restituiremo folle di gente gioiosa alle nostre feste campestri della prossima estate. Qualche segnale lo vedo ma voglio vederne di più’ per mantenerle centro vitale delle nostre valli. Facciamolo per i nostri vecchi, per noi e per i futuri abitanti della Valceno.
Foto e racconto, Amanda Marzolini
