La Regione Emilia-Romagna si è dotata di una legge che regola l’istituzione dei Biodistretti, che ha lo scopo di far crescere il biologico sul territorio regionale, già quinto in Italia per numero di imprese nel settore, secondo l’ultimo rapporto del SINAB sull’agricoltura biologica 2022 (7.330 imprese biologiche attive, + 5,85% rispetto al 2021). Al momento i distretti già formati o in formazione, che intendono farsi riconoscere dalla legge sono sette: il distretto del biologico nell’Appennino Bolognese, il biodistretto Valli del Panaro, il distretto biologico della Val Bidente e dell’Alta Val Rabbi, il distretto biologico in provincia di Reggio Emilia, il biodistretto Alte Valli nell’Appennino Parmense, Toscano, Ligure, il distretto biologico della Romagna Estense e il quello del Comune di Cesena. La legge, che si compone di 12 articoli, istituisce un Fondo regionale per la promozione dei distretti, dotato di 50mila euro nel 2023 e di 100mila euro sul 2024 e il 2025. Viene indicato nel Piano del distretto lo strumento di programmazione ed è prevista anche l’istituzione di un Osservatorio regionale dei distretti del biologico, con il compito di monitorare l’attuazione dei risultati previsti. Come ha spiegato la Zamboni, la legge rappresenta un importante strumento per la valorizzazione e la diffusione del metodo biologico.
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