La pagnotta rubata alla Costa Un racconto di Amanda Marzolini
Un po’ di anni fa, una cara amica, Linda Margheritelli Orsi, mi faceva rivivere attraverso i ricordi suoi e della sua mamma, l’amicizia che univa la sua famiglia a quella di mio papà. Si aiutavano molto alla Costa, sua mamma un po’ più’ grandicella faceva spesso da baby sitter a mio padre, mentre le mamme lavoravano. Erano gli anni della guerra, con gli uomini al fronte, molta miseria, scarsità di cibi essenziali, enormi sacrifici per curare il bestiame e mantenerlo in vita, sottraendolo agli invasori e ai furfanti di zona. Si faceva il pane insieme, lo si cuoceva tutto in una volta in forni ad uso comune messi a disposizione da qualcuno di loro per risparmiare legna da ardere. Penso spesso a quel loro rituale del prezioso pane, al fatto che probabilmente finivano ogni singola briciola, mentre ora le persone lo sprecano durante il pranzo a casa e al ristorante. Ma allora il pane era vita, anche senza marmellata, anche senza formaggio. E così accade che la nonna Maria chiede a prestito della farina alla mamma di Linda, lo riceve, prepara il pane da cuocere e lo pone nel forno. Ma al momento di controllare a metà cottura, il pane è sparito!
Sparito prima di finire di cuocere! Che è successo? Le donne compatiscono e perdonano il gesto, dovuto secondo loro alla povertà, più che all’avidità. La ladra è giustificata, vorrà dire che si donerà un po’ di pane alla Maria. Ecco, un tempo vi era rispetto, furti compiuti per fame e subito dopo la solidarietà tra vicini di casa tornava, colmava lo stomaco ma anche il cuore. Riflettiamoci e rispettiamo le proprietà altrui che ora il cibo e il necessario li abbiamo tutti nelle nostre montagne. Rispettiamo il cibo pensando a chi ancora sopporta guerre e fame.
Racconto di Amanda Marzolini su testimonianza di Linda Margheritelli Orsi