ZANETTI FRANCESCO
Carpadasco 8 luglio 1870-Roma 26 gennaio 1938
Figlio di Eugenio, per parecchi anni sindaco di Varsi e di Solignano, e di Maria Scribani di Piacenza. Fu studente del Collegio Alberoni di Piacenza, dei Salesiani di Parma e del Collegio nobile di Savona e uditore presso l’Università di Bologna (non raggiunse però la laurea). Fin da giovane manifesta una spiccata predisposizione per il giornalismo e la poesia, espressioni culturali e spirituali che caratterizzarono tutta la sua vita. Instabile e randagio, compie le prime esperienze giornalistiche nell’Amico del popolo di Piacenza (1888), nella Giovane Montagna e nell’Osservatore cattolico di don Albertario, al fianco di Meda e di Mauri. Passò quindi all’Arena di Verona, all’Avvenire d’Italia di Bologna, poi al Momento di Torino, dove ritrova gli altri parmigiani Bocchialini, Fratta e Rodingher. Concluse infine la carriera di giornalista a Roma all’Osservatore romano. Come poeta, viene considerato un discepolo di Giosuè Carducci, nella cui cerchia bolognese visse con Rugarli e Severino Ferrari. La sua poesia, delicata e gentile, non riuscì a uscire dall’ambito regionale, anche se La canzone del monte fu giudicata tra le cose più belle della poesia minore di quegli anni. La sua attività fu vivace e intensa. Scrisse e pubblicò le Curiosità per la Giovane Montagna nel 1937, le monotonie (Parma, Battei), Aura Parma, Madonna di Fontanellato, Aneddoti di Pio X, Visioni romane, La luna e il vento, Raccapriccianti visioni, leggende sui laghi, Lande del Monte, A Cristoforo Colombo, Musica di Palestrina e Il libro della piccola sapienza. Papa Pio X lo nominò commendatore dell’Ordine di San Silvestro e il re Vittorio Emanuele di Savoia commendatore della Corona d’Italia. Volle essere sepolto a Carpadasco, nel piccolo cimitero annesso all’oratorio di San Rocco.
FONTI E BIBL.: B. Molossi, Dizionario biografico, 1957, 156; F.Barili, Francesco Zanetti poeta della Montagna, Parma, 1966; M. Caroselli, La storia di Parma, 1980, 123-124; Gazzetta di Parma 8 agosto 1988, 3; T.Marcheselli, Strade di Parma, III, 1990, 223.
ZANETTI TOMMASO
Carpadasco 1859/1861
Fu deputato all’Assemblea dei Rappresentanti del popolo di Parma nel 1859. Prese parte ai lavori degli uffici della Assemblea.
FONTI E BIBL.: Assemblee del Risorgimento: Parma, Roma, 1911; F. Ercole, Uomini politici, 1942, 355.
ZUFFARDI ETTORE
Fornovo di Taro 1893/1911
Soldato del 20I Reggimento Fanteria, fu decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione: BenchÄ ferito rimase al suo posto di combattimento (Tobruk, 22 dicembre 1911).
FONTI E BIBL.: G. Corradi-G. Sitti, Glorie alla conquista dell’impero, 1937.
ZUFFARDI PIETRO
Fornovo di Taro 27 marzo 1885-Verona 28 luglio 1916
Nato da Giulio e da Italina Vignali. Iniziò a Parma gli studi universitari e li compì a Pavia, dove, allievo del Taramelli, conseguo nel 1909 la laurea con lode. Durante il servizio militare, come allievo ufficiale e ufficiale di complemento, frequentò a Torino l’Istituto di geologia e poi il Museo Civico di Milano. Dopo un breve tirocinio nelle scuole medie di Soresina e di Cremona, fu nominato nel 1911 tecnico presso l’Istituto Geologico torinese e subito dopo assistente e nel 1914 ottenne per titoli la libera docenza. Nell’estate-autunno del 1912 lo Zuffardi passò nel Caucaso settentrionale, facendovi apprezzati studi per ricerche di petrolio per incarico della Spiess Petroleum Co. e compiendo, prima di ritornare in Italia, un lungo viaggio nel bacino del Mar Caspio attraverso le steppe del fiume Ural, che descrisse in una brillante relazione. Nel 1913 fece parte, come assistente tecnico, della commissione governativa per lo studio geoagrologico della Tripolitania Settentrionale. Ritornò l’anno successivo in Tripolitania come Segretario di altra commissione, che spinse le esplorazioni nelle regioni del Gebel Nefusa, del Sofegin, nella parte nordica del Gebel Soda e a parte della pianura Sirtica. Le relazioni ufficiali di queste missioni riportano lodi senza riserve per la volonterosa e intelligente cooperazione dello Zuffardi. Richiamato sotto le armi alla fine di marzo del 1915 (e con lui quattro suoi fratelli), si portò quasi subito col suo Reggimento, il 61I di Fanteria, nei dintorni del Lago d’Idro. Promosso poco dopo Tenente, mentre teneva la carica di aiutante maggiore del suo battaglione partecipò all’avanzata nel Trentino e il 28 ottobre colla sua compagnia conquistò la vetta di Cima Palone (fu ferito all’orecchio destro e alla spalla, meritando di essere proposto per il conferimento della medaglia al valore militare, che gli fu poi assegnata). Soltanto nel dicembre successivo fu licenziato dall’Ospedale Mauriziano di Torino. Durante la licenza di convalescenza si sposò con Rosina Comerci. Nella primavera il suo reggimento, che da un anno era in prima linea, scese nel Bresciano. Promosso Capitano, per l’irruzione austriaca il suo reggimento dovette al più presto portarsi nella zona minacciata. Nelle cruente e strenue difese di Coni Zugna e di Passo Buole lo Zuffardi si distinse a tal punto da meritare l’encomio. Il 1° luglio, in un attacco notturno a Zugna Torta, lo Zuffardi riporòs sette gravi ferite, in conseguenza delle quali si spense nell’ospedale Militare di Verona. Lo Zuffardi fu autore di uno studio sugli elefanti fossili del Piemonte, un accurato e originale studio critico, col quale offro nuove idee e nuovi criteri di indagine. Nonostante il servizio militare e le missioni non gli permettessero di dedicare molto tempo alla preparazione di lavori dedicati alla stampa, il numero delle sue pubblicazioni (dal 1910 al 1915) Å rilevante. Lo Zuffardi ricevette le seguenti onorificenze: medaglia al valore militare (Quale aiutante Maggiore in seconda, sotto l’intenso fuoco nemico e presso i reticolati, non curante del pericolo, con calma, recava informazioni al suo Comandante di Battaglione. Caduto questi mortalmente ferito, lo assisteva rimanendo ferito egli stesso. Cima Palone, 18-19 giugno 1915), encomio solenne (Con calma, coraggio e spirito di sacrificio comandò per più ore la propria compagnia in combattimento, nei punti più esposti della linea di fuoco e nonostante le perdite subite, riuscì a sopraffare il nemico. Passo Buole, 30 maggio 1916), medaglia d’argento conferita dalla Reale Società Geografica Italiana (Consiglio Direttivo Reale Soc. Geogr. Italiana nell’odierna seduta ha conferito per acclamazione Grande medaglia d’argento alla memoria del Dott. Pietro Zuffardi che per la grandezza della Patria immolò la Sua vita spesa negli studi Geologici-Geografici. 6 dicembre 1916).
FONTI E BIBL.: C.F. Parona, in Bollettino della Società Geologica Italiana XXXV 1916; M. Dallapina, Forum Novum, 1976, 127-130.