GIUSEPPE GENCO. LE STANZE SEGRETE DEL CASTELLO DI BARDI. VALCENO.GAZZETTINO BARDIGIANO. NOVEMBRE 1972. 2^ PARTE
II Signore del Castello seguito da una muta di cani di razza. Il pavimento in marmo, forse bianco in origine, ora lievemente ingiallito; e certe cose strane cioè diversi segni di fumo lungo le pareti. Certamente i segni lasciatevi dalle candele accese nelle serate di neve e di vento che mi hanno colpito per essere, tali segni. Tanti e tanti. Poi ho visto un’altra cosa straordinaria, cioè il segno lasciato sulla parete da un grande crocifisso che non c’è più. Ove era il Cristo la parete è rimasta più chiara invece tutt’intorno la parete è più scura. Tali differenze di colore hanno delineato con inquietante esattezza la figura del Cristo che sembra abbracciare la parete intera. La stanza più grande tra tali locali ha una finestra da dove si osserva la distesa verde di fondi circostanti intrecciati da linee di colori diversi, strade, torrenti, filari di alberi. Da tempo cerco l’occasione di ritornare a rivedere tali stanze per una più dettagliata descrizione. Impegni diversi mi hanno impedito finora di tenervi fede. Ora che gli uffici non sono più nel castello mi riesce ancora più difficile, perchè non si tratta di recarsi al castello e vedere i luoghi già noti, occorre, ed è questo un dato importante, saper vedere con la mente del passato… Tornerò ancora al castello e scoprirò certamente altre cose che il Tempo lentamente ma inesorabilmente cancella o deturpa o travolge.
GIUSEPPE GENCO