Fumagalli V. – Paesaggi della paura: vita e natura nel Medioevo – Bologna – Il Mulino – 1994.
“Paesaggi della paura” raccoglie in un unico volume i quattro fortunati saggi di Fumagalli pubblicati e ripetutamente ristampati dal Mulino nella collana “Intersezioni” fra il 1987 e il 1993. “L’alba del Medioevo”. “Quando il cielo si oscura”. “La pietra viva”. “Solitudo carnis”. Si tratta dei saggi che hanno fatto di Fumagalli, in Italia come all’estero, uno dei più apprezzati scrittori di storia per il largo pubblico; in essi l’autore ha saputo infatti tradurre le sue competenze di studioso in un’esposizione narrativamente molto efficace, che riesce a comunicare al lettore l’universo mentale dell’uomo del Medioevo. Da queste pagine emergono le credenze, i valori, i comportamenti collettivi che definiscono il complessivo atteggiarsi dell’uomo medievale nei confronti del mondo naturale, del mondo soprannaturale, del proprio stesso corpo. E’ una umanità quella evocata da Fumagalli, assediata da una natura ostile, irta di pericoli veri e immaginari, perdita in un labirinto “gotico” di sofferenze e terrori, macerata nelle penitenze; eppure, insieme, è l’umanità che caparbiamente resiste agli urti delle calamità e dei barbari, che conquista nuovi spazi, all’agricoltura, che ridà vita alle città decadute, l’umanità che con un lavoro secolare torna a imporre la propria regola su quella natura che, nel naufragio drammatico dell’età antica, pareva destinata a sommergere la civiltà stessa.
IN BIBLIOTECA LO TROVO:
Biblioteche di Arte, Teatro e CSAC , Biblioteca delle Arti , Biblioteca Civica , Biblioteca comunale di Felino , Biblioteche di Giurisprudenza , Biblioteca Umanistica Paolotti , Biblioteca Socio Pedagogica , Biblioteca comunale di Montechiarugolo , Biblioteca Palatina , Biblioteca Saveriana , Biblioteca della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici.
Molto interessante questa quadrilogia di Vito Fumagalli.
Cos’è la paura? Innanzittutto è senso di inadeguatezza davanti a un fenomeno che non si conosce e non si riesce a controllare; sia esso reale o frutto di pensieri irrazionali.
Fumagalli pone il focus sul Medioevo: indubbiamente un’era affascinante che vale la pena di studiare e capire a fondo, ma avrebbe potuto farlo anche trattando la contemporaneità; perchè le paure non hanno mai abbandonato l’uomo. Si sono semplicemente trasformate aggiungendo alle vecchie quelle nuove. Capire la paura è un modo per conoscere noi stessi e le nostre fragilità.
A Vito il Medioevo.
A Daniele la contemporaneità.