Il fantasma di Giulia Landi “Spettro” ufficiale del nobile casato (By Giuseppe Beppe Conti)
Tutta la documentazione dell’antico Stato Landi è conservata a Roma presso l’Archivio Doria Landi Pamphily (insostituibile tesoro di documenti per chi voglia compiere studi approfonditi sulla nobile famiglia dei Landi e sui feudi che per secoli possedette a Bardi, Compiano, Borgo Val di Taro e in tutto il territorio compreso nelle valli di Ceno e Taro). Il professor Vignodelli Rubrichi, archivista per molti anni dell’archivio, con un lavoro da vero certosino, elencò e catalogò tutto il materiale presente nell’archivio romano, pubblicando alcuni testi tratti dal “Fondo Landi” e precisamente:
- “Regesti delle pergamene dall’anno 865 al 1250”.
- “Regesti delle pergamene dall’anno 865 al 1625”.
- “Fondo Landi-Carteggio”.
Nel testo riguardante il carteggio, il professor Vignodelli Rubrichi, elencando il materiale conservato nello scaffale 79, busta 55, dell’archivio stesso riporta, tra l’altro, gli estremi della lettera seguente:
“Anno 1551, notizie autografe sullo stemma e sulla famiglia, sui figli e la moglie apparsagli dopo morta di Agostino Landi di Bardi”.
Grazie all’aiuto del professor Francesco Berni di Roma, di origini bardigiane, che si interessò presso l’archivio di Roma per farmi avere copia della lettera (allego la prima pagina- foto 1), e grazie alla dr.ssa Giustina Scarola della Biblioteca Palatina di Parma che, con grande gentilezza e competenza, decifrò la cinquecentesca scrittura del principe Agostino, pubblicai negli anni ’90 del secolo scorso due brevi saggi:
“Il Principe Agostino Landi e il fantasma della moglie Giulia” – 1992, ristampato e aggiornato nel 1997 con un nuovo titolo “Il fantasma di Giulia Landi moglie del principe Agostino”. Oggi vorrei ripresentare il documento tradotto del signore di Bardi, Principe di Valtaro sul suo incontro con la moglie. La lettera che segue, oltre all’interesse sull’apparizione del fantasma, è molto utile per le notizie biografiche sulla famiglia Landi. Agostino offre ai lettori un’immagine della moglie dolce da cui traspare un profondo affetto e nostalgia per la sua perdita, (insospettabili sentimenti per un uomo spietato come egli fu); nulla a che vedere con le terribili immagini che la contemporanea letteratura dell’orrore ci ha presentato in questi decenni; basti pensare a mostri e fantasmi che uno dei maestri dell’horror Stephen King descrive nei suoi fortunati libri. Gli spettri per King sono l’incarnazione del male spesso trionfante, e non sono certo uno struggente attimo di una visione d’amore perduto. Le tre apparizioni avvennero non nella fortezza di Bardi ma nell’importante palazzo piacentino di proprietà della famiglia, dove spesso i Landi dimoravano.
(Vedi foto 2)
Le apparizioni furono tre:
- 18 agosto 1546
- 21 agosto 1546
- 12 novembre 1546