CORREVA L’ANNO 1943. AEREO IN FIAMME SOPRA I MONTI DELLA VALCENO. Novembre 1943 a Credarola di Bardi. 1^ PARTE. VALCENOSTORIA

Nell’oscura e tempestosa notte del 24 – 25 novembre 1943, gli abitanti delle ville di Ronchi, Banzuolo e Porelli di Credarola, in comune di Bardi (PR) udirono il rombo di motori d’aereo a bassa quota; gli abitanti che uscirono da casa alzando gli occhi verso il cielo, notarono la sagoma di un aereo in fiamme e, dopo pochi istanti, udirono anche il boato dell’aereo stesso che si schiantava contro gli alberi alla sommità del Monte Ronchi. L’aereo, come racconta Domenico Rossi in un capitolo del suo importante libro “Credarola: la mia parrocchia” era un Wellington XLM 329 facente parte della 37ma squadriglia di bombardieri della base aerea britannica di Djedeida in Africa settentrionale. La squadriglia, il 24 novembre alle ore 19,30, decollò per un’incursione notturna su Torino. L’equipaggio era formato da sei membri. Il capitano pilota, P.V. Taffe, neozelandese, il secondo pilota H.W. Fitch, canadese, il navigatore C.H. Wheasley, canadese ed i mitraglieri D.N. Crocker, J. Sheldon, W.G. Holmes, britannici. Tutti giovani tra i 21 ed i 28 anni d’età. L’aereo portava un carico di 44 bombe incendiarie ed un pieno di 4000 litri di carburante. A causa delle pessime condizioni climatiche alcuni aerei ritornarono alla base, abbandonando la missione. Il nostro Wellington, poco dopo la partenza, perdette contatto radio con la base ed il resto della squadriglia, forse per un’avaria della radio trasmittente, ma nonostante questo, continuò la missione.
Il rapporto canadese del giorno definisce quest’aereo scomparso per avverse condizioni climatiche o per azione bellica nemica. Dalle testimonianze oculari che lo definirono in fiamme, si potrebbe dedurre che fu colpito dalla contraerea e che non riuscì a scaricare su Torino il suo carico micidiale di ordigni, visto che le numerose bombe erano sparse sul Monte Ronchi dopo lo schianto. All’alba del 25 novembre da tutta la zona partirono numerosi curiosi verso la cima del monte, ma tutta la popolazione fu profondamente turbata dallo spettacolo di tutti quei corpi straziati trovati tra i rottami. Giunsero anche i militi repubblichini con il Segretario Berni. Il dottor Liborio Schittone, ufficiale medico del comune, propose di seppellire subito i caduti, ma il Sig. Berni decise che questi giovani, ieri nemici ed oggi esseri umani defunti, dovevano avere una dignitosa sepoltura. Dopo la messa celebrata nella chiesa di Credarola dal parroco Don Dorino Ferrari, le sei salme furono sepolte nel cimitero di Credarola. Nel dicembre del 1945 i militari canadesi addetti al recupero delle salme dei loro connazionali dispersi, giunsero a Credarola, disseppellirono le salme dei loro aviatori trasportandoli nel cimitero militare alleato a Milano. Sabato 24 maggio 2003 a Bardi, l’Amministrazione Comunale (Sindaco Bruno Berni), con la collaborazione e la presenza di autorità militari canadesi e di Anna Chiappa emigrata in Canada da una famiglia originaria dei Pilati di Bedonia che si è interessata dell’evento, organizzò una cerimonia commemorativa in ricordo di queste vittime della guerra.Dopo la Messa celebrata alla Chiesa parrocchiale di Bardi, presso il monumento ai caduti, si svolse la commemorazione tenuta dall’allora Sindaco di Bardi Bruno Berni, dal Colonnello R.B. Jamer addetto militare dell’ambasciata canadese di Roma, Atene e Tirana, venne inoltre presentata una targa commemorativa e la posa delle corone al monumento da parte dei rappresentanti della Ambasciata Canadese, del Canadian Youth: Canadian Battle of Normandy Foundation, dell’Associazione Emiliana di Ottawa e dell’Amministrazione Comunale di Bardi. (By Giuseppe Beppe Conti).

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