A Cicogni, nella convalle del Tidoncello, si ritrovano attorno a un tavolo alcuni locali conoscitori del canto tradizionale come Quinto Rossi (il portatore del cantamaggio) e gli anziani Emilio Pozzi e Ugo Pozzi. Sapientemente accompagnati e incoraggiati dal fisarmonicista Franco Guglielmetti, trovano il giusto clima per intonare un ampio campione del repertorio melodico e da osteria della montagna pavese-piacentina, in parte documentato anche nei CD delle Voci di Confine e in questo paese ormai a rischio di scomparsa, sostituito com’e` da canzoni e modalita` esecutive piu` recenti. Le voci, l’intesa nell’alternarsi, i gesti, i testi ironici o lirici — dall’enumerazione della dote di Teresina alla delicatissima “Son deciso di salire” — tutto esprime un modo antico di stare insieme e sentirsi partecipi di uno stesso mondo. Nel finale Franco contribuisce con analoghi strambotti milanesi, appresi anche durante la sua collaborazione con Nanni Svampa.
Categories TRADIZIONE E FOLKLORE