Fumagalli Vito – Uomini e paesaggi medievali –Bologna – Il Mulino – 1989.
Il rapporto simbolico tra uomo e paesaggio è il punto di partenza dell’analisi condotta da Vito Fumagalli. E’ infatti difficile immaginare gli uomini non collocati in un territorio, rurale o urbano: le loro azioni, le loro ide, i loro progetti hanno condiviso poco o tanto con lo spazio in cui sono vissuti, si trattasse di potenti o di umili borghesi o contadini, laici o gente di chiesa. Ma i paesaggi incombono veramente sull’uomo e questo su di loro, quando egli intende crearli, modificali, correggerli, conquistare nuovi spazi all’agricoltura, organizzare la proprietà, incentivare coltivazioni, dar vita a poderi, villaggi, città, chiese, proteggere alcune piante, abbaterne altre, allevare particolari specie di animali. Nel Medioevo, a differenza di oggi, tutto ciò cambiava su tempi lunghi e Fumagalli spiega questa lenta rivoluzione, cercando di rintracciare la costante in quel magico “Wunderblock” che è la suggestiva ed inesorabile trasformazione del paesaggio.
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