IL “TONDO DEL BOTTICELLI”. DALLA FORTEZZA DI BARDI AL MUSEO CIVICO DI PIACENZA. VALCENOLANDI

Madonna adorante il Bambino con San Giovannino
Alessandro Filipepi, detto il Botticelli
1475-80 ca.
Provenienza: Castello Landi di Bardi

Il dipinto proviene dal castello Landi di Bardi, citato in un documento della famiglia già nel 1642; nel 1860 il castello cambiò proprietà diventando demanio del Regno d’Italia, che lo donò infine al Comune di Piacenza.
Sono rappresentati la Madonna inginocchiata che adora il Bambino, adagiato su un lembo di mantello della madre, appoggiato su un cuscino di rose recise; alla sinistra sta San Giovannino. Due cespugli di rose fungono da quinte e si aprono verso un paesaggio mutuato dalla lezione leonardesca.
Una finta cornice rettilinea in legno riporta la scritta dorata: “QUIA RESPESIT HUMILITATE ANCILE SUE”, tratta dal Canto del Magnificat, derivante dal Vangelo di Luca (1, 46-55).
Il soggetto è costruito secondo il testo apocrifo trecentesco di Giovanni De Cauli da San Gimignano in cui si narra di San Giovannino in atteggiamento adorante verso Gesù Bambino. Questo tema iconografico trovò fortuna proprio nel periodo di realizzazione del tondo qui in esame, grazie al maestro di Botticelli, Filippo Lippi, che lo usò per la prima volta intorno agli anni ’50 del Quattrocento.
Il gesto del Bambino rimanda all’episodio della circoncisione.
L’autografia del dipinto non è mai stata messa in dubbio, anche per l’affinità stilistica con altre opere del Botticelli, quali la Madonna del Magnificat degli Uffizi (1481-83) e la Madonna del libro della collezione del Museo Poldi Pezzoli (1483-85); qualche dubbio sulla figura del San Giovannino invece sorge e forse è da ritenere opera della bottega.
La splendida cornice intagliata e dorata è originale; reca tracce di policromia che fanno supporre che le foglie della parte centrale fossero originariamente colorate con lacca verde. Le foglie, le spighe di grano, i fiori e i nastri alludono allegoricamente alla fecondità, vitalità e salvezza, in linea quindi con il messaggio del dipinto.

PER SAPERNE DI PIU’:  Nuove acquisizioni documentarie e critiche sul tondo Botticelli del Museo civico di Piacenza – Pronti, Stefano –  1988.                     Biblioteca Comunale di Bardi – Biblioteca di Busseto.

One Reply to “IL “TONDO DEL BOTTICELLI”. DALLA FORTEZZA DI BARDI AL MUSEO CIVICO DI PIACENZA. VALCENOLANDI”

  1. Dom says: 11 Aprile 2020 alle ore 10:51

    E peccato che non c’è qualche parole su il tondo che c’è adesso nell Castello, ma quello è il paese in qual viviamo
    Certe persone servono solo quando servono

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