RIUSCIRA’ BARDI A SOPRAVVIVERE AL 2031?
Questo è un titolo violento, forse provocatorio, ma poi nemmeno tanto.
Bardi al 31.12.2018 ( dato piu’ recente che ho trovato) aveva 2174 abitanti. Dai censimenti ISTAT, che vengono compiuti il primo anno di ogni decennio ( 2001,2011,2021…) risulta che, tra l’uno e l’altro, la popolazione cala di circa 500/600 unità. Dunque, al 2031 sono stimabili 1674 abitanti, nell’ipotesi migliore e senza che intervengano particolari eventi negativi ( mantenimento delle condizioni attuali).
Vediamo alcuni indici: Indice di vecchiaia attuale 508% ; indice di vecchiaia al 2031: 587 %
Classi di età inferiori a 15 anni attuali: 7,68%
Classi di età inferiori ai 15 anni al 2031: 6,75%
Chi oggi ha 65 anni, nel 2031, se sopravvissuto, ne avrà 76
Gli over 65 ora sono 849, nel 2031 sono stimabili 984
Molti di coloro che oggi, benchè anziani, a fatica conducono stalle e attività agricole non saranno piu’ in attività.
La gran parte degli esercizi commerciali, entro il decennio, avrà cessato l’attività.
Lo Stato non sarà piu’ in grado di garantire i servizi essenziali. Dopo prevedibili accorpamenti sovra-comunali cesseranno anche questi.
E’ inutile fare gli scongiuri o appellarsi a qualche Santo. Questo processo è previsto e prevedibile. O ci si mette mano, e subito, anche se è già tardi, oppure Bardi e tutti i comuni in analoghe condizioni demografiche dell’appennino, avranno la stessa sorte.
Uccello del malaugurio?
** Originario della provincia di Sondrio, ho vissuto per molti anni a Sesto San Giovanni (MI) occupandomi di Garanzia della Qualità, prima come dipendente poi come libero professionista. Da otto anni vivo in una frazione del comune di Compiano (PR). Quando ci siamo tutti siamo in tredici persone. Cerchiamo , mia moglie ed io, di autoprodurre tutto quello che ci serve e di condividere con gli amici del GAS, del quale facciamo parte, acquisti e filosofia di vita. Sono laureato in Scienze Statistiche. Mi occupo di biodiversità come ricercatore. Sono coordinatore del Centro ISPRA dell’Appennino Parmense, per lo studio del suolo e degli effetti dell’impatto antropico.
Tristi previsioni, ma ancora non si muove nulla x una zona franca.. Senza bollette e tasse x un po’, forse anche qualche incentivo x far sopravvivere le nostre attività, forse i nostri figli avrebbero uno squarcio di futuro… Un po’ meno burocrazia e un po’ più di cuore..