VALCENESI DIMENTICATI O…………QUASI. N. 12. BY DIZIONARIO BIOGRAFICO DEI PARMIGIANI di ROBERTO LASAGNI

CREDALI ADELVALDO
Varsi 1888-Parma 29 giugno 1972
Figlio di Giovanni. Compì gli studi classici a Parma prima come borsista al Collegio Nazionale Maria Luigia e poi al liceo classico Romagnosi, dove venne premiato più volte quale studente esemplare. Si laureò quindi in giurisprudenza, intraprendendo subito l’esercizio della professione forense e specializzandosi nel diritto penale. La guerra 1915-1918 lo vide con altri tre fratelli a combattere valorosamente. Per la sua fede socialista, nel corso della seconda guerra mondiale fu perseguitato e arrestato dalla Gestapo che lo tenne prigioniero a Bologna per quattro mesi insieme al cognato, avvocato Olivieri. Alla fine della guerra riprese la professione e partecipò anche alla vita pubblica ricoprendo importanti cariche amministrative a Parma e in provincia. Ma la sua grande passione fu lo studio dei problemi della montagna e di quelli storici relativi al Risorgimento nazionale. Su quest’ultimo tema, sull’Archivio Storico per le Province Parmensi pubblicò vari studi di particolare interesse. Altri apparvero su Aurea Parma, sulla Giovane Montagna e sulla Gazzetta di Parma. Nel 1961, in occasione della cerimonia per la commemorazione dell’Unità d’Italia, tenne a Parma l’orazione ufficiale delle celebrazioni. Fece pure parte dell’Istituto per la Storia del Risorgimento di Parma e fu Socio Corrispondente di quello di Torino. Pubblicò anche libri a carattere storico e forense, opere tutte che ebbero ampi consensi. Fu socio della Deputazione di Storia Patria di Parma: iscritto al sodalizio dal 1949, fu dal 1963 membro attivo e dal dicembre 1971 membro emerito. Ebbe come amico e maestro Gustavo Ghidini, noto penalista del foro parmense, il valente Genurio Bentini, il senatore Giovanni Mariotti e l’onorevole Giuseppe Micheli, con cui divise l’amore profondissimo per la montagna. Fu infatti per parecchi anni direttore del Club Alpino Italiano Sezione dell’Enza, fece parte degli Amici del Cervino e del gruppo Scrittori di Montagna.
FONTI E BIBL.: Gazzetta di Parma 30 giugno 1972, 5; F. Borri, in Archivio Storico per le Province Parmensi 1972, 36.

CREDALI ALFREDO
Varsi 1889-Monte Mosciagh 22 luglio 1916
Figlio di Giovanni. Frequentò il Collegio Maria Luigia di Parma. Compiuti poi gli studi militari all’Accademia di Modena, entrò giovanissimo nelle file dell’esercito. Volontariamente, quale ufficiale del 26° Reggimento Fanteria di stanza a Piacenza, partecipò all’impresa libica e rimase fin dall’inizio delle ostilità per un intero anno nell’aspro settore di Derna. Ivi compì audaci ricognizioni e alla battaglia del 3 marzo 1912 e a quella di Karser Leben del settembre seppe distinguersi per il suo coraggio. Fu allora decorato di medaglia di bronzo al valor militare, con la seguente motivazione: Per l’energia ed il coraggio spiegati nel servizio di ricognizione e di trasmissione di ordini in terreno insidioso e per aver contribuito a ricuperare dei muli abbandonati sulla sinistra di Bu Msafer (Bu Msafer, 9 e 10 ottobre 1912). Terminata la campagna libica, ove ebbe a guadagnarsi anche un encomio solenne, rimpatriò col grado di tenente. Recatosi all’Asmara nel gennaio del 1914, vi rimase fino alla primavera del 1915, finché il suo battaglione di ascari dovette sbarcare in Libia, onde reprimere la ribellione in atto. Quale premio della sua attività, il comandante del 4° Battaglione Indigeni Eritrei gli inviò, a mezzo del padre, la medaglia d’oro ricordo. Nel giugno del 1915 si trovava ancora in Tripolitania e, nel settembre, lo raggiunse il grado di capitano. Le notizie che mano mano gli pervenivano sulla guerra che l’Italia stava sostenendo contro l’Austria, lo invogliarono a prendervi parte. Inviato, a sua domanda, al fronte nel 112° Reggimento Fanteria, fu per vari mesi, dall’ottobre 1915 al giugno 1916, sul Carso, poi nel Trentino, sull’Altipiano di Asiago, ove in luglio, dopo varie azioni, fu ucciso, meritandosi la medaglia d’argento al valore alla memoria, con la seguente motivazione: Con grande energia, perizia e valore conduceva la propria compagnia all’attacco di una forte posizione nemica. Arrestato da insormontabili difficoltà di terreno presso il reticolato, si manteneva una intera notte in quella rischiosa posizione, aspettando il concorso di reparti larerali. Assunto in seguito il comando interinale di un battaglione, mentre con attività instancabile e sprezzo del pericolo dirigeva i lavori di rafforzamento cadeva ucciso. Fu sepolto nel cimitero di Foza.
FONTI E BIBL.: G. Corradi-G. Sitti, Glorie alla conquista dell’impero, 1937; Decorati al valore, 1964, 131; A. Credali, in Gazzetta di Parma 4 novembre 1966, 3.

CREDALI ARTURO
Varsi 20 gennaio 1895-Bologna 24 febbraio 1984
Figlio di Giovanni, nacque in una prestigiosa famiglia di origine piacentina. Fu capitano degli alpini nella prima guerra mondiale. Dotato di grande cultura umanistica, per molti anni fu qualificatissimo docente di lingua e letteratura francese al Liceo Galvani di Bologna. Numerosa e valida fu la sua produzione critico-letteraria e storiografica, della quale vanno almeno ricordati Carrillons de France (Torino, Sei, 1956 e 1968) e La Val Ceno nella poesia di Francesco Zanetti (Bologna, 1971). Dello Zanetti, il Credali fu un appassionato cultore: al momento della morte, stava curando attivamente, nonostante l’età avanzata, una nuova edizione della Canzone del Monte, il capolavoro dello Zanetti. Tra i fondatori del Centro Studi Val Ceno, per vari anni ne fu vice presidente. Le sue spoglie mortali riposano, come da sua volontà, nel camposanto di Varsi.
FONTI E BIBL.: F. da Mareto, Bibliografia, I, 1973, 179; L.L. Ghirardini, in Gazzetta di Parma 23 marzo 1984, 15.

CROCE TOMASO
Pellegrino 1617
Fu commissario di Pellegrino nell’anno 1617. È ricordato nelle carte della chiesa di Careno, insieme con Papirio de Amico, medico a Pellegrino.
FONTI E BIBL.: A. Micheli, Giusdicenti, 1925, 11.

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