FOTO ANDREA BERGONZI
LEGGENDA TRATTA DA: CONTI G. – LEGGENDE DELLA VAL CENO – CENTRO STUDI VAL CENO – 2015
LA LEGGENDA DI MONTE LAMA E PIETRA GEMELLA
Alle scarne notizie storiche sui castelli di Pietra Gemella e Monte Lama aggiungiamo una leggenda che già nel XII secolo veniva raccontata dai cantastorie e dagli abitanti delle zone vicine.
Narra dunque la leggenda che il Signore di Monte Lama ed il Signore di Pietra Gemella fossero divisi, ormai da molto tempo, da una grande inimicizia.
Il Conte di Monte Lama addirittura ordì una congiura per sterminare il rivale e la famiglia, in modo da estendere il suo dominio anche sulle terre di Pietra Gemella.
In una notte scura di dicembre avanzò cautamente con le sue truppe verso la rocca nemica, appostando i suoi uomini in un punto invulnerabile che egli, fin da giovane, conosceva;
Seguito da alcuni fidi avanzò verso una finestra della scala principale del Castello, per poter spiare le mosse del rivale e dare il segnale d’attacco convenuto;
Dalla posizione in cui era vide il Conte di Pietra Gemella, la famiglia e la servitù inginocchiati intorno ad un gran camino.
Tenendo l’orecchio udì i convenuti nella sala recitare il Rosario.
Tutto era pronto per l’assalto; le lame dei corti pugnali scintillavano alla luna appena sorta.
I bravi aspettavano l’ordine del loro padrone, ma egli restava muto, l’orecchio teso verso quelle preghiere.
Le orazioni stavano terminando, il Signore di Monte Lama sguainò la spada quando, con sua grande sorpresa, sentì chiaramente il Conte aggiungere: “Ora preghiamo per il nostro nemico di Monte Lama, dal quale siamo ormai divisi da tempo. Voglia Iddio che l’antica amicizia ritorni fra di noi al più presto”.
Queste parole scossero profondamente il nobile in agguato, il suo odio si sciolse come neve al sole. Lentamente abbassò la spada riponendola nel fodero.
Con brevi cenni ordinò ai suoi uomini di ripiegare in silenzio, riprendendo la strada di casa.
Ai primi bagliori dell’alba, dopo aver passato una notte insonne, tormentato dal rimorso di ciò che stava per accadere, fece sellare il suo cavallo e discese verso Pietra Gemella.
Bussò alla porta del castello e si gettò ai piedi del vecchio amico, al quale chiedendo perdono, confessò il suo criminale proposito.
La vecchia amicizia fu cosi rinsaldata ed i rancori vennero dispersi per sempre.
Leggenda raccontata da Giacomo Quintavalla di Bardi.
È un racconto veramente pedagogico!