LEGGENDA TRATTA DA: CONTI G. – LEGGENDE DELLA VAL CENO – CENTRO STUDI VAL CENO – 2015
ROCCALANZONA
Il castello di Roccalanzona, domina la Val Dordone, la Val Ceno e la Val Taro e vantava un tale complicato intrigo di gallerie sotterranee che gli assediati riuscivano sempre a ottenere rifornimenti o a squagliarsela.
Pare fossero ampi passaggi, con rivestimenti in blocchi di pietra e illuminati da torce fisse, con scalini per eliminare i dislivelli tra un castello e l’altro. Nei sotterranei del castello la leggenda riferisce che fosse stato sistemato un vitello d’oro, venerato come una deità; distrutto il castello, il prezioso simulacro sarebbe rimasto sotterrato e mai piu’ ritrovato.
Un’altra leggenda orale vuole che a Roccalanzona i nobili organizzassero spesso fastose serate danzanti, alle quali venivano invitate anche graziose contadine della zona; dopo aver mangiato, bevuto e danzato, i signori sceglievano la ragazza con cui avrebbero voluto trascorrere la notte: chi delle poverette osava rifiutare, veniva gettata nel “pozzo del taglio”, un cilindro profondo una quarantina di metri con infisse sul fondo e sulle pareti delle spade taglienti. La vittima naturalmente arrivava sul fondo a brandelli.
Attualmente, tra le mura diroccate, si nota un leggero avvallamento circolare di un metro e mezzo di diametro che poterebbe essere l’imboccatura di quel terribile pozzo.
Tiziano Marcheselli – Fantasmi e Leggende dei Castelli Parmensi – PR – Nicoli -1982