Gravi fatti di sangue in Val Ceno. Correva l’anno 1927. 1^ Parte

GAZZETTA DI PARMA 8-9-10 LUGLIO 1927

LA DRAMMATICA VICENDA DEL “PAZZO DI VARSI”.

(PRIMA PARTE)

Il quotidiano Gazzetta di Parma iniziò il giorno 8 luglio 1927 ad occuparsi delle tragiche vicende legate a Giacomo Giordani da Contile e, per alcuni giorni, il cronista (L.F.) seguì i sanguinosi avvenimento che si svolsero tra i comuni di Varsi e Bardi mentre la popolazione era sempre più allarmata e spaventata.

GAZZETTA DI PARMA 8 LUGLIO 1927

Le terrorizzanti gesta del Pazzo di Varsi”

La caccia al fuggitivo rifugiatosi nei boschi di Contile.”

LA CRONACA:

La piccola frazione di Contile, sperduta sui monti di Varsi e il paese stesso di Varsi, sono ancora sotto l’impressione prodotta dalle gesta del “pazzo” di Contile il vecchio sessantenne Giacomo Giordani. Il vecchio conduceva una vita solitaria e strana e non voleva avere relazioni con nessuno. In America egli aveva dato segni di alienazione mentale, e pare sia stato anche rinchiuso in manicomio. Il Giordani non varcava mai i confini del suo poderetto, e da qualche tempo per di più, minacciava col fucile quanti si avvicinavano alla sua proprietà. Lunedì scorso alcuni buoi pascolavano nel fondo attiguo a quello del vecchio. Tre di essi che si erano avvicinati ad una siepe di confine furono presi a fucilate dal Giordani. Uno degli animali fu decapitato dal pazzo…………………Naturalmente i proprietari delle bestie, giustamente risentiti, si recavano a Varsi, denunciando ai RR.CC. il fatto. Il brigadiere Caimano, comandante la stazione, dava in seguito a ciò, disposizioni perché al mattino seguente due suoi militi si recassero a Contile dal Giordani per appurare la veridicità della denuncia a suo carico. Senonché verso le ore nove, quando il vecchio si accorse della presenza dei carabinieri nei pressi della sua casa, correva ad armarsi del fucile da caccia, e senz’altro sparava due colpi contro i tutori dell’ordine. I due militi imbracciarono i moschetti rispondendo al fuoco. Il Giordani però si era già rinchiuso in casa, e malgrado le intimidazioni, si rifiutava di lasciarsi arrestare. I due carabinieri piantonarono allora la casa del pazzo mentre andarono a chiamare i rinforzi. Alle ore 13 giungevano sul posto il brigadiere Caimano e un altro carabiniere…………………………All’intimidazione di arrendersi, il Giordani sporgeva da un pertugio della finestra la canna del fucile e si dava nuovamente a far fuoco contro la forza pubblica sparando numerosi colpi. Il carabiniere Mari Remigio, nativo di Langhirano, cadeva al suolo colpito al petto. Un altro carabiniere restava ferito al viso. I feriti venivano pietosamente soccorsi dai contadini del luogo. L’indignazione di essi aveva raggiunto il colmo e dopo aver provveduto al momentaneo ricovero dei feriti, con delle latte di petrolio appiccavano il fuoco alla casa del Giordani. Questi vistosi accerchiato tra il divampar delle fiamme imbracciava il fucile presentandosi sulla porta di casa. Altri colpi d’arma da fuoco, venivano da lui sparati………………Cosicché nel naturale scompiglio prodotto dagli spari, il pazzo riusciva ad aprirsi la strada, fuggendo per i monti e trovando così rifugio tra i boschi del Monte Dosso……………………..

Sono stati inviati a Varsi, dal capitano Missale, comandante la stazione esterna dei RR.CC. di Parma, rinforzi per la caccia al Giordani iniziata dai carabinieri di Varsi. Si sono uniti ai militi anche diversi coraggiosi uomini del luogo. Fino a stanotte a tarda ora, il pazzo non era ancora stato catturato.

FINE PRIMA PARTE By Giuseppe Beppe Conti

2 Replies to “Gravi fatti di sangue in Val Ceno. Correva l’anno 1927. 1^ Parte”

  1. Maurizio Assirati says: 4 Ottobre 2019 alle ore 09:00

    Grande Beppe è bello ricordare le storie del passato che si sono svolte nella nostra valle. Grazie.

    1. wp_10879434 says: 4 Ottobre 2019 alle ore 18:00

      UN GRAZIE DI CUORE.

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