Pessola (Varsi). La dolorosa e tragica morte dei fratelli Brescilli militari durante la Prima Guerra Mondiale. Marco Sidoli

FOTO: VARSI MONUMENTO AI CADUTI

La grande valanga che si abbatté sul Monte Gola, tra Malga e Forcella Plumbs di Forni Avoltri (Udine), rimane uno degli eventi più tragici della storia della zona. Era il 13 agosto 1916 quando il soldato Amedeo Brescilli di Remigio, artigliere della 479^ Batteria d’Assedio, perse la vita. Nato a Pessola di Varsi nel 1895, in provincia di Parma, il Brescilli era noto anche per un altro doloroso legame con la guerra: suo fratello Pietro era morto nel 1915 durante lo stesso conflitto mondiale. La stessa tragedia che colpì Amedeo si abbatté anche su Michele Lanteri, un giovane geniere di origini francesi, nato il 28 agosto 1888, che era salito da Collina per un motivo apparentemente banale: doveva tagliare i capelli agli artiglieri, ma non fece ritorno. La sua vita, come quella di Amedeo, venne spezzata dalla furia della montagna.

Quella valanga, che rimane nella memoria di molti, è considerata una delle più devastanti che abbia mai colpito l’Alta Val Degano. In quel periodo, le truppe stavano costruendo dei baraccamenti destinati a ospitare gli artiglieri. Gli abitanti di Collina, consapevoli dei pericoli della zona, avevano avvertito gli ufficiali che il luogo era costantemente esposto alle valanghe. Tuttavia, gli avvertimenti vennero ignorati, poiché gli ufficiali ritennero più strategico sistemare gli uomini in quella posizione, vicino ai pezzi d’artiglieria, che avevano la capacità di colpire in linea retta il Passo Volaia.

Il recupero dei corpi fu un’operazione difficile e dolorosa. Gli abitanti di Collina e le portatrici, donne forti e coraggiose, si incaricarono di portare i corpi a valle e di comporli per la sepoltura. L’esercito, infatti, non disponeva dei mezzi necessari per farlo. Una delle portatrici, in una testimonianza raccolta anni dopo, ricordava con grande commozione la scena dei cadaveri: “Quei poveri bambini stesi sul freddo pavimento della chiesa, senza una bara, senza alcun conforto. Era un freddo terribile e un silenzio straziante.”

Il dolore non finiva qui. Il 13 agosto, lo stesso giorno della tragedia sul Monte Gola, un’altra valanga, di simile potenza, colpì la Val Valentina, al di là del Coglians, travolgendo un accantonamento austriaco e causando la morte di 20 soldati, tra cui un ufficiale. Due drammi simultanei, distanti solo pochi chilometri, che dimostrano la terribile potenza della natura e la fragilità della vita umana. (Marco Sidoli).

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