CORBETTINI ANTONIO
Varsi-Piano della Marcesina 16 giugno 1916
Sergente Maggiore del Reggimento Fanteria, fu decorato di medaglia di bronzo al valor militare, con la seguente motivazione: Calmo ed incurante del pericolo, conduceva con slancio i propri uomini all’assalto, finché cadde colpito a morte.
FONTI E BIBL.: Bollettino Ufficiale 1917, Dispensa 26a, 3132; Decorati al valore, 1964, 130.
CORNACCHIA GIUSEPPE
Pellegrino 1606
Fu Commissario di Pellegrino nell’anno 1606.
FONTI E BIBL.: Micheli, Giusdicenti, 1925, 11.
CORNAZZANI ALESSANDRO
Pellegrino secolo XVI
Fu giureconsulto alla Corte di Roma.
FONTI E BIBL.: R. Lasagni, Bibliografia, 1991, 141.
CORNAZZANI BERNABÒ
Pellegrino XVI secolo-Roma primi anni del XVII secolo
Di famiglia originaria di Parma, tra le principali e più antiche, esercitò la giurisprudenza in Parma e quindi fu auditore a molte rote delle principali città d’Italia. Si reputò parmigiano e abitò per lo più a Parma quando non era impegnato nell’ufficio di Auditore. Da ultimo andò a stabilirsi colla famiglia a Roma. Diede alle stampe un volume di Decisioni. Morì in età avanzata.
FONTI E BIBL.: R. Pico, Appendice, 1642, 123; L. Mensi, Dizionario biografico dei Piacentini, 1899, 137-138.
CORNAZZANI DIOFEBO
Pellegrino XVI secolo
Fu giureconsulto alla Corte di Roma.
FONTI E BIBL.: R. Lasagni, Bibliografia, 1991, 141.
CORNAZZANI LAZZARO
Pellegrino 1780/1823
Fu prima notaio (1780), poi giusdicente dal 1791 al 1811. Dal 1806 al 1819 non rogò essendo divenuto Giudice di Pace a Salsomaggiore e a Pellegrino e poi Assessore del Tribunale Doganale di Parma (tali cariche erano incompatibili col notariato). Nel 1823 è ricordato ancora come notaio.
FONTI E BIBL.: A. Micheli, Giusdicenti, 1925, 15 e 20.
CORRUXELLE NICOLÒ
Pellegrino 1439
Fu commissario e podestà di Pellegrino nell’anno 1439. In detto anno, il 17 settembre, la rocca di Pellegrino fu assalita dalle milizie di Alessandro Sforza. Mancando ogni sicuro soccorso da parte di Francesco, figlio di Nicolò Piccinino, le genti del mercato di Pellegrino furono disposte ad assoggettarsi. Vennero poi le milizie comandante da Rubino da Como, pronte a venire a patti. Ma avrebbero voluto che gli Sforzeschi pagassero 210 ducati d’oro, sicché non se ne fece nulla.
FONTI E BIBL.: A. Micheli, Giusdicenti, 1925, 6.
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