IN COPERTINA Castello di Varsi inizi XX secolo
Secondo gli studiosi Varsi sarebbe da identificarsi nell’antico Varisio citato nella Tavola Alimentare Traiana e certamente è il Varisium delle carte longobarde che, andando dal 596 d.c. fino al 774 d.c., oltre a costruire un complesso di documenti preziosi per contenuto ed antichità, fanno di Varsi uno dei più importanti centri scritorii dell’intera area longobarda. Nel 1206 la rocca di Varsi, di cui non si conosce la data di fondazione, dipendeva dal Vescovo di Piacenza. Nella seconda metà del XIII secolo pare essere dei Malspina, di nuovo ai Vescovi piacentini e nel 1303 il Vescovo Ugo cede Varsi al Conte Giovanni Scotti. In seguito (1445), Obbietto Fieschi si impossessava di Varsi assegnandola in dote alla sorella unitasi in matrimonio con Spinetta Malaspina signore di Fosdinovo. L’illegale occupazione della località generò lunghe liti tra Scotti e Malaspina terminate a favore dei primi quando Galeazzo Sforza, nel 1469, investiva del luogo Giovanni e Tristano Scotti. A costoro, accusati di tradimento nel 1473, la camera ducale confiscava tutti i beni, Varsi compreso. La rocca fu poi venduta, poco dopo, al Conte Alessio Scotti, ramo Fombio, i cui discendenti la tennero fino al 1720. passò in seguito ai Conti Rugarli, ai Corsini, agli Zanetti ed ai Moruzzi. Una veduta del castello in acquerello del XIX secolo, mostra come, oltre cento anni orsono, fosse ancora integro. Purtroppo nel giro di un secolo il castello è stato distrutto e di esso rimangono solo due torrioni…… Il castello “…era a pianta quadrata con torrioni tondi agli angoli, probabile elaborazione del tardo ‘400 di un tracciato più antico. Un rilievo del ‘500 lo mostra come semplice corte del recinto a merli,
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