VALCENOSTORIA -Les troupes de Napoléon au château de Bardi.
TRUPPE NAPOLEONICHE AL CASTELLO DI BARDI
Giuseppe Zanoli comandante del Forte di Bardi. (1805 – 1814)
(di Giuseppe Beppe Conti)
Durante la dominazione francese la Fortezza di Bardi fu presidiata regolarmente da truppe napoleoniche. Tra i comandanti ricordiamo Giuseppe Zanoli nato a Rossa (Vercelli) il 20 settembre 1763, Ufficiale del reggimento Royal-Italien, Capo Battaglione nel terzo reggimento di Fanteria Leggera. A soli 19 anni iniziò la carriere militare che si sarebbe svolta interamente nei ranghi dell’esercito francese, arruolandosi da soldato semplice il primo gennaio del 1782. Durante gli anni seguenti fu promosso di grado in grado partecipando a varie battaglie che l’Armée combattè in quegli anni su vari fronti europei. Partecipò alle operazioni che precedettero e seguirono il passaggio sul Mincio e la presa di Verona. Si distinse al comando del suo battaglione, che dipendeva dal generale Schlitz, e conquistò il villaggio di Dolfino, presso il Mincio, cacciandone gli austriaci che vi erano acquartierati, il 22 dicembre 1800. Dopo aver lasciato l’Italia seguì l’Armata del Reno combattendo sulle coste dell’Atlantico. Il 14 giugno 1804 venne insignito della Croce di Cavaliere della Legione d’Onore. Nel 1805 rientrò in Italia destinato al comando della fortezza di Bardi. La permanenza a Bardi fu di breve durata ma segnata da un’importante ribellione che vide i montanari dell’Appennino di Parma e Piacenza sfidare il potere di Napoleone; infatti il 3 gennaio 1806 le bande dei ribelli assediano addirittura il forte di Bardi; tale assedio dura sino al 7 gennaio quando da Varese giunge la truppa francese comandata dal generale Vivian e dal suo luogotenente Vernail. La repressione contro i ribelli fu durissima come è anche testimoniato nell’agile saggio che il professor Gustavo Buratti Zanchi ha pubblicato nella collana dei “Quaderni” del Centro Studi Val Ceno nell’anno 2002. Il comandante Zanoli ebbe però modo di condurre a nozze il 14 febbraio 1806, la giovanissima Joséphine Marie Herculine Maddalena Pelagatti di Parma. La sposa non aveva neppure compiuto 14 anni il giorno delle nozze. Solo dopo un mese il matrimonio fu richiamato in campagna, il 13 marzo 1806. Il 14 aprile assumeva il comando di un battaglione del 3° reggimento di Fanteria leggera francese, in sostituzione del capitano Dubourg che l’aveva avvicendato alla fortezza di Bardi. Nel 1807 fu alla campagna di Germania partecipando all’assedio di Colberg, ed il 7 febbraio 1808 rientrò al comando del forte di Bardi dove aveva probabilmente lasciato la moglie, e si hanno buoni motivi per ritenere che avesse cercato in tutti i modi di ritornarvi. Grande fu la sua soddisfazione per la nomina come possiamo leggere nella sua lettera al Ministro della Guerra, del 30 ottobre 1807, da Lounenbourg, in cui comunicava la sua riconoscenza per l’incarico affidatogli: “Monsignore, ho appena ricevuto la lettera che Vostra Eccellenza mi ha fatto l’onore di scrivermi, per la quale mi offrite il comando del Forte di Bardi. Questo segno di bontà di Vostra Eccellenza suscita la mia sensibilità e, accettando con zelo l’offerta che vi degnate di farmi Vi prego di gradire i sensi della mia riconoscenza(….) Zanoli maggiore al 3° Reggimento di fanteria Leggera.
Egli rimase a Bardi fino all’aprile del 1814, quando il fronte italiano cedette alle forze della Coalizione e la fortezza dovette essere evacuata. Nel maggio 1814 rientrò definitivamente in Francia con la moglie ed i suoceri. Così riferiva sulle circostanze dell’abbandono del forte in una lettera al Ministro della Guerra, da Marsiglia, il 22 febbraio 1816: “……faccio presente a Vostra Eccellenza che mi trovo a Marsiglia in seguito alle convenzioni con le potenze alleate nell’Aprile 1814 che ho dovuto evacuare il forte di Bardi che comandavo e dal quale sono uscito con 300 (trecento) uomini di guarnigione e 2 cannoni, casse ecc.; che malgrado le osservazioni del Sig. Conte Neugent generale Austriaco ebbi la soddisfazione di depositare nell’Arsenale d’Antibes il Maggio seguente…..”
FINE PRIMA PARTE BY Giuseppe Beppe Conti